Le riforme monastiche dell’undicesimo secolo
L’anno mille può essere considerato giustamente un momento decisivo di svolta nella storia dell’Europa Cristiana per ragioni molto più importanti che la sua convenienza di presentarsi come cifra tonda.
Era fallito il primo tentativo di stabilire pace, prosperità e ordine civile sulle rovine dell’Impero Romano, effettuato dalla cosiddetta Rinascita Carolingia.
Il glorioso impero di Carlo Magno si frantumava sotto gli antagonismi dei suoi nipoti e le pallide luci dell’insegnamento e della pietà monastica venivano spente da una nuova ondata di invasioni barbariche. I Vichinghi assalivano dal Nord, i Saraceni dal Sud, gli Ungheresi dall’Est. Verso la fine del IX secolo si poneva non tanto il problema della difesa della civiltà cristiana quanto quello della sopravvivenza della stessa cristianità.
I barbari, una volta di più, facevano delle scorrerie, a cavallo o sulle loro navi, per tutto il continente: Roma e Parigi erano esposte all’assalto allo stesso modo di Bordeaux, Marsiglia o Napoli. Rovine ancora fumanti di abbazie un tempo così potenti punteggiavano le distese devastate, mentre il papato affondava per divenire una istituzione dal significato ormai esclusivamente locale.................